26/4/2020
"Dio c'è"
E lo dimostra ciò (il Mame, che gesto di amore grandioso ed universale), ma, credenti o non credenti, che siate atei, agnostici o bestemmiatori accaniti a me non interessa...ma vediamo un po' di raccontare una storia che riguarda tutti noi, in fondo.
Una storia che ha dell'impossibile e che sfida le leggi della convinzione umana.
Una storia che ha dell'impossibile e che sfida le leggi della convinzione umana.
Il Bar
Ebbene, siamo stati i bambini degli anni '70, '80 e 90'.
Io lo sono stato negli anni 80' (classe 1978) e quindi vi racconterò la mia di storia, che sarà simile alla storia di molti di voi.
Entri nel bar e vedi quel videogioco gigante dove si paga per divertirsi.
Quando sei piccolo piccolo non ci capisci niente, sali su una sedia con papà che ti sostiene e che ha messo i soldini per te, vedi un televisore con musichetta e mille colori, sposti una leva, muori. Premi un pulsante, muori. E ti diverti lo stesso.
Quando cresci diventi più autonomo. Prendi la mille lire, la cambi al bancone del bar, davanti a te già stanno giocando, ancora non sai che lo rifarai un giorno da grande con il kaillera, ti intrufoli e inizia la partita. Se il gioco è tosto, alla Pitfall II, vale la pena tentare di morire il più lontano possibile, le 200 lire finiscono subito, ma ti fermi a osservare i tuoi amici giocare e guardarli è quasi come giocare gratis.
Nei bar, fumo di sigaretta, a volte era quasi nebbia.
Io lo sono stato negli anni 80' (classe 1978) e quindi vi racconterò la mia di storia, che sarà simile alla storia di molti di voi.
Entri nel bar e vedi quel videogioco gigante dove si paga per divertirsi.
Quando sei piccolo piccolo non ci capisci niente, sali su una sedia con papà che ti sostiene e che ha messo i soldini per te, vedi un televisore con musichetta e mille colori, sposti una leva, muori. Premi un pulsante, muori. E ti diverti lo stesso.
Quando cresci diventi più autonomo. Prendi la mille lire, la cambi al bancone del bar, davanti a te già stanno giocando, ancora non sai che lo rifarai un giorno da grande con il kaillera, ti intrufoli e inizia la partita. Se il gioco è tosto, alla Pitfall II, vale la pena tentare di morire il più lontano possibile, le 200 lire finiscono subito, ma ti fermi a osservare i tuoi amici giocare e guardarli è quasi come giocare gratis.
Nei bar, fumo di sigaretta, a volte era quasi nebbia.
La Sala Giochi
Entri e ti sembra di stare in un casinò per grandi, ma più bello.
Suoni e musiche che si confondono, spari infiniti di navicelle spaziali, riconosci alcuni giochi, altri sono una novità.
Quando si va in questi posti è concesso spendere degli spiccioli in più, come andare al cinema, altrimenti te ne stai a casa a vederti Mike Bongiorno.
Qui si usano i gettoni. E puoi giocare come un pazzo a cabinatoni troppo grossi per entrare in un bar, come Afterburner.
Quando esci da lì è come quando hai avuto un orgasmo e dopo rimani beato a rilassarti per ore. E ti godi nella memoria tutto quello che hai visto.
Suoni e musiche che si confondono, spari infiniti di navicelle spaziali, riconosci alcuni giochi, altri sono una novità.
Quando si va in questi posti è concesso spendere degli spiccioli in più, come andare al cinema, altrimenti te ne stai a casa a vederti Mike Bongiorno.
Qui si usano i gettoni. E puoi giocare come un pazzo a cabinatoni troppo grossi per entrare in un bar, come Afterburner.
Quando esci da lì è come quando hai avuto un orgasmo e dopo rimani beato a rilassarti per ore. E ti godi nella memoria tutto quello che hai visto.
Fantasie, delusioni e giovani consapevolezze.
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Torni a casa e ti ritrovi il tuo fido C64, con quella grafica poverina, priva di tanti colori, rispetto ai cabinati del tuo bar.
Ma è il tuo compagno di avventure domestiche e lo difendi fino alla morte.
E ti arriva la cassetta non originale (come al solito) con la conversione di Guerrilla War per C64 , e...wow è come al bar, l'hanno fatta tale e quale!
Perché sì, funzionava così. Un gioco era identico non perché la musica non era la stessa, la grafica faceva schifo, mancava questo o quello.
Ma perché era riconoscibile e veniva rispettato l'ordine dei livelli, la meccanica di gioco e quello che più o meno doveva accadere.
E perché ci accontentavamo senza protestare?
Perché era normale e doveva essere così!
I cabinati erano auto da Formula 1, i nostri personal computer e console le utilitarie Fiat. I più ricchi avevano le Mercedes, ma anche quelle scomparivano di fronte ad un'auto capace di viaggiare a 350 kmh.
Quindi, solo un pazzo avrebbe immaginato o preteso di poter avere in casa propria un gioco equivalente ad un coin op.
Era qualcosa di impossibile. Manco i miliardari nei film avevano i cabinati in casa. Forse.
E allora dove sta la delusione?
Tutta questa sofferenza che dopo decenni, inconsapevolmente, si trasformerà in gioia esplosiva infinita?
Eccola qua.
Ogni cavolo di gioco non era mai come quello del bar.
I nostri joystick facevano schifo, sempre a pilotare aerei, stavamo.
Ci speravamo, lo sapevamo che non era possibile, ma ci speravamo lo stesso come quando non sai se credere a Babbo Natale o a tuo padre.
E lo schermo non era mai fullscreen.
E gli sprite disegnati a cazzo, dove sta lo stile giapponese. (in Giappone con il Nec PC98 fu una storia opposta, beati loro)
Musiche che erano sinfonie, ma lontane un miglio dai suoni uditi al bar.
E quei caspita di caricamenti a cassetta o floppy che povertà di immediatezza.
Poi quei rallentamenti quando ci stavano troppi sprite.
I livelli sempre da caricare.
Le console furono un mondo a parte, creando, appunto, lo stile del gioco per console.
Ma mancava di tanti elementi che contraddistinguevano un coin op.
I crediti limitati, insert coin non lo vedrai mai.
Press start, select menu, i joypaddini, millemila tasti colorati.
Ok, bella grafica ma non ci siamo.
Giochi troppo lunghi, sprite troppo definiti, o semplicemente giochi che non ti dicono nulla, non ti appartengono, nuovi, non hanno fatto parte della tua infanzia.
Ma è il tuo compagno di avventure domestiche e lo difendi fino alla morte.
E ti arriva la cassetta non originale (come al solito) con la conversione di Guerrilla War per C64 , e...wow è come al bar, l'hanno fatta tale e quale!
Perché sì, funzionava così. Un gioco era identico non perché la musica non era la stessa, la grafica faceva schifo, mancava questo o quello.
Ma perché era riconoscibile e veniva rispettato l'ordine dei livelli, la meccanica di gioco e quello che più o meno doveva accadere.
E perché ci accontentavamo senza protestare?
Perché era normale e doveva essere così!
I cabinati erano auto da Formula 1, i nostri personal computer e console le utilitarie Fiat. I più ricchi avevano le Mercedes, ma anche quelle scomparivano di fronte ad un'auto capace di viaggiare a 350 kmh.
Quindi, solo un pazzo avrebbe immaginato o preteso di poter avere in casa propria un gioco equivalente ad un coin op.
Era qualcosa di impossibile. Manco i miliardari nei film avevano i cabinati in casa. Forse.
E allora dove sta la delusione?
Tutta questa sofferenza che dopo decenni, inconsapevolmente, si trasformerà in gioia esplosiva infinita?
Eccola qua.
Ogni cavolo di gioco non era mai come quello del bar.
I nostri joystick facevano schifo, sempre a pilotare aerei, stavamo.
Ci speravamo, lo sapevamo che non era possibile, ma ci speravamo lo stesso come quando non sai se credere a Babbo Natale o a tuo padre.
E lo schermo non era mai fullscreen.
E gli sprite disegnati a cazzo, dove sta lo stile giapponese. (in Giappone con il Nec PC98 fu una storia opposta, beati loro)
Musiche che erano sinfonie, ma lontane un miglio dai suoni uditi al bar.
E quei caspita di caricamenti a cassetta o floppy che povertà di immediatezza.
Poi quei rallentamenti quando ci stavano troppi sprite.
I livelli sempre da caricare.
Le console furono un mondo a parte, creando, appunto, lo stile del gioco per console.
Ma mancava di tanti elementi che contraddistinguevano un coin op.
I crediti limitati, insert coin non lo vedrai mai.
Press start, select menu, i joypaddini, millemila tasti colorati.
Ok, bella grafica ma non ci siamo.
Giochi troppo lunghi, sprite troppo definiti, o semplicemente giochi che non ti dicono nulla, non ti appartengono, nuovi, non hanno fatto parte della tua infanzia.
Il desiderio morto in partenza...
Nei tuoi sogni più intimi hai sempre desiderato quel gioco del bar. Magari era Cabal, eri forte e ti potevi sparare la posa con gli amici.
E adesso lo vorresti fare di nuovo, nella tua cameretta. I bar si sono svuotati, le sale giochi hanno chiuso. Sono poche e rare.
Fottute slot machine e poker del cazzo.
Non sai neanche se esistono più, la rete internet non si era ancora diffusa nel mondo e tu sei un povero ignorante in materia.
Fai finta di niente e ti vedi la partita di calcio in tv. E gli anni passano.
Eppure da bambino hai riempito quaderni di coin op inventati, copiati al bar o letti su K.
Hai sognato quella fluidità ed overscan, i joystick del bar e quei pulsantoni rumorosi.
Peccato, solo un sogno.
Poi le ragazze e gli ormoni della tua gioventù hanno gettato una colata di cemento nella tua mente.
E per anni hai dimenticato tutto.
E adesso lo vorresti fare di nuovo, nella tua cameretta. I bar si sono svuotati, le sale giochi hanno chiuso. Sono poche e rare.
Fottute slot machine e poker del cazzo.
Non sai neanche se esistono più, la rete internet non si era ancora diffusa nel mondo e tu sei un povero ignorante in materia.
Fai finta di niente e ti vedi la partita di calcio in tv. E gli anni passano.
Eppure da bambino hai riempito quaderni di coin op inventati, copiati al bar o letti su K.
Hai sognato quella fluidità ed overscan, i joystick del bar e quei pulsantoni rumorosi.
Peccato, solo un sogno.
Poi le ragazze e gli ormoni della tua gioventù hanno gettato una colata di cemento nella tua mente.
E per anni hai dimenticato tutto.
...che però resuscita, irrefrenabile, all'improvviso.
Ma un giorno, dopo anni, ti ritrovi con in mano una rivista per console appena presa in edicola. E leggi un articolo su un programma che emula gli arcade sul tuo pc. Il Mame.
Dici a te stesso. Non è possibile, non può funzionare, hanno super hardware...ma come si fa, andrà al massimo lentissimo.
Adesso internet esiste nella tua casa con la folle velocità di 56k.
Andiamo sul motore Yahoo! a fare una ricerca.
Studiamo, scarichiamo sto Mame programma.
I giochi, ok, si chiamano rom.
Va bene, le ho trovate. Messe nella directory.
Faccio partire il Mame.
Seleziono il gioco.
Parte.
Una schermata con del testo....hmmm. ok la salto.
Ah...pure i caratteri pazzi (boot) di quando accendevi il gioco al bar.
Ma nooo.......la schermata iniziale identica....insert coin...
Nooooo...metto i crediti per giocare...sento la musichetta del credito...start start dove sta il tasto per iniziare...
S.....T.....A...R...T.........
Il cervello umano è una macchina meravigliosa. Capisce da solo più velocemente della tua coscienza, del tuo pensiero.
Improvvisamente tornano da neuroni sconfinati, sparati alla velocità della luce tutti i pezzettini dei vari ricordi della tua infanzia.
Tutto dura due secondi ma la tua mente ha fatto il pieno di trilioni di dati che servono a fare un test veloce che neppure i computer della Nasa riuscirebbero a fare tra mille anni.
E la risposta a questo test è una sola:
"Non ci posso credere, è identico al gioco del bar".
Inizi a studiare, a capire che cosa è l'emulazione dei chip, come sia stato possibile tutto questo.
Ed hai, finalmente, la conferma, le certezze matematiche, che puoi avere, sì, lo ridico, finalmente, il gioco del bar a casa tua, tale e quale.
Ancora non ci credi e non ci crederai per la gioia fino alla tua morte.
Che gioia, che gioia, che gioia esplosiva infinita. Un sogno fino a poco tempo fa impossibile che si avvera.
Si accende una lampadina.
Posso avere tutti i giochi che voglio gratis!!!
La bava alla bocca è di svariati litri al minuto, sei come un serial killer che si aggira nei siti dove si scaricano roms.
Li vuoi tutti quei giochi che ti hanno svuotato le tasche di lire che ti ci potevi pagare una vacanza a Miami.
Li vuoi adesso.
E non sai ancora che li vorrai per anni, per tutto il resto della tua vita.
E quelli che scopri che non sono ancora emulati, come quando hai giocato a Metal Slug 3 in un bar la prima volta, diventeranno la tua vendetta da gustare nel tempo. Attendi anche degli anni per alcuni giochi, ma sai che prima o poi toccherà anche a loro.
E la tua sete e smania di possesso aumenta sconfinata nel tempo.
Ormai sei una belva insaziabile, non ti basta più il tuo monitor crt, vuoi provare con una tv.
Basta finti joystick, qui ci vuole una plancia come al bar!!!
Basta plancia davanti alla scrivania, qui ci vuole IL CABINATO IN CASAAAAAAAAA!!!
Con il pixel perfect, identicooooooooooo!!!!!!
Dici a te stesso. Non è possibile, non può funzionare, hanno super hardware...ma come si fa, andrà al massimo lentissimo.
Adesso internet esiste nella tua casa con la folle velocità di 56k.
Andiamo sul motore Yahoo! a fare una ricerca.
Studiamo, scarichiamo sto Mame programma.
I giochi, ok, si chiamano rom.
Va bene, le ho trovate. Messe nella directory.
Faccio partire il Mame.
Seleziono il gioco.
Parte.
Una schermata con del testo....hmmm. ok la salto.
Ah...pure i caratteri pazzi (boot) di quando accendevi il gioco al bar.
Ma nooo.......la schermata iniziale identica....insert coin...
Nooooo...metto i crediti per giocare...sento la musichetta del credito...start start dove sta il tasto per iniziare...
S.....T.....A...R...T.........
Il cervello umano è una macchina meravigliosa. Capisce da solo più velocemente della tua coscienza, del tuo pensiero.
Improvvisamente tornano da neuroni sconfinati, sparati alla velocità della luce tutti i pezzettini dei vari ricordi della tua infanzia.
Tutto dura due secondi ma la tua mente ha fatto il pieno di trilioni di dati che servono a fare un test veloce che neppure i computer della Nasa riuscirebbero a fare tra mille anni.
E la risposta a questo test è una sola:
"Non ci posso credere, è identico al gioco del bar".
Inizi a studiare, a capire che cosa è l'emulazione dei chip, come sia stato possibile tutto questo.
Ed hai, finalmente, la conferma, le certezze matematiche, che puoi avere, sì, lo ridico, finalmente, il gioco del bar a casa tua, tale e quale.
Ancora non ci credi e non ci crederai per la gioia fino alla tua morte.
Che gioia, che gioia, che gioia esplosiva infinita. Un sogno fino a poco tempo fa impossibile che si avvera.
Si accende una lampadina.
Posso avere tutti i giochi che voglio gratis!!!
La bava alla bocca è di svariati litri al minuto, sei come un serial killer che si aggira nei siti dove si scaricano roms.
Li vuoi tutti quei giochi che ti hanno svuotato le tasche di lire che ti ci potevi pagare una vacanza a Miami.
Li vuoi adesso.
E non sai ancora che li vorrai per anni, per tutto il resto della tua vita.
E quelli che scopri che non sono ancora emulati, come quando hai giocato a Metal Slug 3 in un bar la prima volta, diventeranno la tua vendetta da gustare nel tempo. Attendi anche degli anni per alcuni giochi, ma sai che prima o poi toccherà anche a loro.
E la tua sete e smania di possesso aumenta sconfinata nel tempo.
Ormai sei una belva insaziabile, non ti basta più il tuo monitor crt, vuoi provare con una tv.
Basta finti joystick, qui ci vuole una plancia come al bar!!!
Basta plancia davanti alla scrivania, qui ci vuole IL CABINATO IN CASAAAAAAAAA!!!
Con il pixel perfect, identicooooooooooo!!!!!!
Gli altri emulatori, molto velocemente
A questo punto, ormai, il danno è fatto.
Si ripetono gli stessi concetti.
Avere qualcosa che sognavi da bambino.
E che magari costava troppo.
Il Neo Geo...ohhhh. la console arcade coin op per ricchi figli di papà, il supernes, ma pure gli schiacciapensieri Nintendo, le rom per C64, rigiocare all'Amiga, ti senti una divinità con un potere sconfinato in mano, puoi avere tutto ciò che vuoi.
Si ripetono gli stessi concetti.
Avere qualcosa che sognavi da bambino.
E che magari costava troppo.
Il Neo Geo...ohhhh. la console arcade coin op per ricchi figli di papà, il supernes, ma pure gli schiacciapensieri Nintendo, le rom per C64, rigiocare all'Amiga, ti senti una divinità con un potere sconfinato in mano, puoi avere tutto ciò che vuoi.
Epilogo
In un mondo che puzza di sterco fino alle lune di Giove, dove la legge di Murphy regna sovrana, come è stato possibile tutto questo, infrangere le regole del mercato, gente che non ci ha guadagnato una lira, un fottuto dollaro o euro, una roba allucinante gratuita per tutti, illegale, ma nella pratica consentita?
L'emulazione è una cosa certamente giusta, perché preserva il lavoro di tanta gente che ha sudato per realizzare i nostri amati giochilli.
È un modo sano per divertirsi.
È una macchina del tempo che ci fa tornare bambini.
Guardate, sono passati ormai, per me, 20 da quel lontano 2000 in cui scoprii il Mame per la prima volta.
Ed ogni volta che lancio una rom ancora non ci credo che sia accaduto meravigliosamente tutto questo.
L'emulazione è una cosa certamente giusta, perché preserva il lavoro di tanta gente che ha sudato per realizzare i nostri amati giochilli.
È un modo sano per divertirsi.
È una macchina del tempo che ci fa tornare bambini.
Guardate, sono passati ormai, per me, 20 da quel lontano 2000 in cui scoprii il Mame per la prima volta.
Ed ogni volta che lancio una rom ancora non ci credo che sia accaduto meravigliosamente tutto questo.